In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli su come scegliere gli oculari per telescopio e vediamo quali sono i prezzi dei migliori prodotti sul mercato.
Gli oculari sono, tra gli accessori del telescopio, quelli che sicuramente rivestono maggiore importanza. Essi consistono in sofisticate lenti di ingrandimento.
Spesso chi inizia con l’astronomia rimane stupito dal piccolo campo visivo che restituisce un telescopio, la porzione di cielo che si vede normalmente è di solito inferiore a 1 grado, più o meno la metà dell’area di cielo coperta da una moneta da 10 centesimi di euro tenuta alla distanza di un braccio. In questa guida vediamo quanto è piccolo il più grande campo visivo che ci può restituire il nostro telescopio, e che oculari usare per ottenerlo, e soprattutto perché.
Chi è appassionato di Cielo Profondo ed in particolare di nebulose a emissione e ammassi stellari si accorge subito che per vedere per intero certi soggetti, come le Pleiadi, la Grande Nebulosa di Orione o la Nebulosa Laguna, è necessario usare ingrandimenti bassissimi o oculari a grande campo. E anche con ciò, il più delle volte, ci si accorge che il campo visivo massimo che si può ottenere con la strumentazione usuale raramente è superiore a 1 grado e mezzo.
Ultimo aggiornamento 2024-11-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Come Funziona il Campo Visivo
Per semplicità immaginiamo di avere un rifrattore. Quello ci interessa rilevare qui, è che la luce che passa da centro dell’obiettivo non cambia direzione, e che tutto quello che diremo qui vale per tutti i telescopi.
Dunque la luce proveniente dalla stella A, che percorre un cammino parallelo all’asse ottico, andrà invariabilmente a finire al centro del campo visivo, nel punto A’, e la luce proveniente dalla stella B andrà a finire nel punto B’. La luce proveniente da D, che è simmetrica di B rispetto ad A andrà in D’.
Ma la luce della stella C non potrà mai andare nel punto C’, perché, come si vede nello schema, il nostro telescopio ha un diametro troppo piccolo, e la luce va a sbattere contro la parete del tubo ottico prima di arrivare in C’. Dunque sono le dimensioni fisiche dello strumento la prima causa del limitato campo visivo del nostro telescopio. In particolare, è decisivo il diametro dell’ultima parte del tubo ottico, ossia il portaoculari.
Questo significa che cambiando oculare posso aumentare il mio campo visivo solo fino a un certo punto. Oltre questo limite, la luce non entrerà più nell’oculare ma finirà fuori dal barilotto, e dunque non potrò ampliare ulteriormente il mio campo visivo.
Stelle che tra di loro sono più distanti di α, che è l’angolo tra B e D, non saranno osservabili. α è dunque il campo visivo massimo del nostro strumento.
Il ragionamento per valutare il campo visivo massimo è piuttosto semplice. Si tratta di trovare qual è l’angolo massimo α perché i raggi di luce cadano all’interno del portaoculari, di diametro d. Di solito d è fissato e per evidenti ragioni di costruzione è un po’ inferiore al diametro del portaoculari, che può essere di 24,5 mm, vecchi piccoli telescopi ormai in disuso, di 31,8 mm, la dimensione attualmente più utilizzata, o 50,8 mm, utilizzata per gli strumenti più grandi o di fascia alta.
Per comodità, ecco una tabella che mostra il campo visivo per gli strumenti delle focali più frequenti in astronomia amatoriale
Come Scegliere Oculari per Telescopio
L’ottica degli oculari può risultare composta, a seconda del modello, da 2 a 8 lenti, sagomate ed accoppiate in modo da fornire un’immagine quanto il più possibile rispondente alla realtà e priva del maggiore numero di aberrazioni. Bisogna infatti ricordare che qualsiasi strumento ottico, e in particolare qualsiasi oculare è frutto di un compromesso con le aberrazioni ottiche che è possibile limitare, ma mai eliminare del tutto.
Per esempio, ci sono oculari che lavorano male, cioè mostrano evidenti aberrazioni, con telescopi molto aperti, tipo f/4, f/5, semplicemente perché questi obiettivi generano un cono di luce molto divergente, per il quale è difficile limitare le aberrazioni, soprattutto ai bassi ingrandimenti richiesti per avere il massimo campo possibile. Dunque per strumenti molto aperti dovrebbe essere desiderabile utilizzare oculari progettati appositamente, che però sono spesso più complessi e più costosi.
Se abbiamo telescopi più chiusi, tipo f/8, f/10 o più, il problema non ci tocca: qualsiasi oculare lavora bene con fasci di luce poco divergenti o quasi paralleli.
Le principali caratteristiche degli oculari sono
-il tipo di ottica
-la focale
-il campo apparente
-il campo reale, che scaturisce dal telescopio con il quale viene utilizzato
-l’estrazione pupillare
-la pupilla d’uscita.
Su ogni oculare troviamo delle lettere, che ne identificano il tipo, e dei numeri, che esprimono la loro focale espressa in mm. Gli oculari più semplici sono
-gli H o HM, cioè Huygens o Huygens Mittenzwey, costituiti da due lenti
-i KE, Kellner, utilizzano uno schema a tre lenti, forniscono immagini qualitativamente migliori degli H e sono indicati per ingrandimenti medio bassi su telescopi a medio ed alto rapporto focale.
-Gli OR, ortoscopici, utilizzano quattro lenti, offrono un campo visivo più ampio, compreso all’incira tra i 40 e i 50 gradi, rispetto ai modelli precedentemente descritti ed una buona correzione. Sono adatti a tutti i telescopi ed hanno un favorevole rapporto tra qualità e prezzo.
-Oculari di qualità superiore sono i PL, Plossl a 4 o 5 lenti, e gli E, Erfle, con campo visivo apparente molto ampio, tipicamente compreso tra 40 e 55 gradi, ed una discreta estrazione pupillare.
-Esistono in commercio anche oculari contraddistinti da un campo visivo ancora più ampio, definiti Super Wide Anlge, SWA, ed Ultra Wide Angle, UWA, che possono raggiungere gli 85 gradi di campo apparente, di prestazioni e prezzo elevati. La gamma delle focali varia dai 3 a 60 mm.
L’estrazione pupillare non è altro che la distanza dalla lente più esterna dell’oculare in cui dovresti mettere l’occhio per poter vedere l’immagine generata dal tuo strumento. Nella figura qui sotto l’estrazione pupillare è la distanza indicata con il numero 3.
Chiaramente, se questa distanza è molto piccola o molto grande potrebbe essere scomodo osservare.
Risulta essere molto più frequente il problema di una piccola estrazione pupillare che non quello di un’estrazione pupillare troppo grande. In questo caso, per esempio, questa distanza potrebbe essere tanto piccola che le tue ciglia finiscono sulla lente dell’oculare, sporcandolo.
D’altra parte, a molti piace usare oculari con estrazione pupillare molto lunga, così che sia facile osservare, anche con gli occhiali.
Occhio però, se l’estrazione pupillare è troppo lunga, diciamo maggiore di 25 o 30 mm, e i paraluce di gomma degli oculari sono progettati male, e non ci sono appoggi o riferimenti all’esterno, potrebbe essere molto, molto scomodo osservare, visto che dovremo cercare di piazzare l’occhio in un punto dello spazio distante dall’oculare, senza alcun riferimento.
In generale, molti sono d’accordo nel trovare comodo osservare attraverso oculari con estrazioni pupillari di 20 mm. In questo caso è comodo osservare anche con gli occhiali. Ma come detto, gioca molto anche la progettazione dei paraluce in gomma in questa comodità.
Un esempio positivo su tutti i fronti, in questo caso, sono gli oculari Hyperion della Baader, che hanno un’estrazione pupillare di 20 mm e hanno un paraluce a vite che si può estrarre o ritrarre secondo le necessità dell’osservatore.
L’estrazione pupillare di solito dipende da due fattori, il disegno ottico dell’oculare e la focale dell’oculare. Di solito se la focale è più corta, anche l’estrazione pupillare è più corta.
Con qualche trucco molti oculari di progetto moderno, come i citati Baader Hyperion, riescono a darti la stessa estrazione pupillare anche con oculari di focale diversa, cosa molto apprezzata dagli osservatori astigmatici, che sono costretti ad osservare con gli occhiali.
Se hai oculari ortoscopici, Plossl, Kellner o varianti di questi, l’estrazione pupillare diminuisce con il diminuire della focale dell’oculare.
Questo significa che in pratica che se hai un oculare Plossl da 25 mm e un oculare Plossl da 5 mm, quando osserverai con il secondo dovrai avvicinare di più l’occhio all’oculare. Sta a te decidere se trovi comodo osservare con questo oculare o no. Risulta essere un giudizio totalmente soggettivo.
Nel caso dei popolari e sempre ottimi oculari Plossl prodotti da molte ditte, l’estrazione pupillare è sempre all’incirca pari al 70-80% della lunghezza focale degli oculari. Se hai un oculare Plossl da 20 mm, esso probabilmente avrà una comoda estrazione pupillare di 14-16 mm.
Personalmente, trovo molto scomodo osservare con Plossl o ortoscopici di focale più corta di 6 mm, l’estrazione pupillare è minore di 5 mm e finisco sempre per sporcare le lenti con le ciglia. Per questo, quando possibile, preferisco ottenere lo stesso ingrandimento usando un oculare con focale più lunga insieme a una buona lente di barlow.
Per esempio io userei un Plossl 12 mm insieme a una barlow 2x, ottenendo gli stessi ingrandimenti, ma con un’estrazione pupillare doppia.
Comunque questi sono i miei personalissimi gusti, basati sulle mie esperienze; magari per voi osservare con estrazioni pupillari così limitate non è un problema.
Il campo reale è in funzione dell’ottica impiegata. Un campo apparente molto ampio si traduce in un campo reale molto ampio ed è una caratteristica apprezzabile soprattutto nelle osservazioni del profondo cielo e in particolare dei campi stellari estesi. Due oculari di pari focale possono avere un campo reale l’uno doppio dell’altro. C’è un’ottima ragione per preferire oculari a grande campo apparente, cioè un oculare con campo apparente di 68 gradi e focale di 24mm ci mostra all’incirca la stessa porzione di cielo di un oculare con campo di 52 gradi e focale 32mm. Infatti, visto che si usano a focali più corte ingrandiscono di più, distribuendo la luce diffusa su un’area più estesa, e rendendo così il fondo cielo più scuro, in modo che le stelle risaltino di più . Inoltre la visione è molto più gradevole.
Peccato che la maggioranza di questi oculari a grande campo apparente siano di solito molto costosi, addirittura uno di questi oculari può costare da solo quanto un piccolo telescopio. Fanno eccezione alcuni progetti, come gli oculari Baader Hyperion, che forniscono 68 gradi e una buona correzione a prezzi dopo tutto accessibili. Tutti questi oculari a grande campo hanno il difetto di essere molto pesanti, tanto che spesso di deve bilanciare telescopio e montatura apposita. Quelli che forniscono un campo visivo apparente maggiore di 68 gradi, come i citati Nagler, vengono inoltre criticati da qualcuno, che obietta che non è possibile osservare un campo così esteso senza spostare l’occhio, e quindi non ci sarebbero vantaggi sensibili rispetto agli oculari a minore campo apparente. C’è anche un’ottima ragione per non comprare mai oculari da 31,8 di 40 mm di focale, questi di solito hanno un campo apparente molto meno esteso degli oculari da 32 mm, e in definitiva mostrano la stessa porzione di cielo, senza il vantaggio del maggiore ingrandimento.
La pupilla d’uscita corrisponde invece al diametro del fascio di luce che fuoriesce dall’oculare ed entra nell’occhio umano, essa è funzione della focale del telescopio e dell’ingrandimento impiegato. Tanto maggiore è questo, tanto più si restringe la PU. Quanto più essa è piccola, tanto più difficile risulta il centrarla esattamente sulla pupilla dell’occhio e tanto più oscura risulterà l’immagine osservata. Se questa pupilla ha un diametro maggiore dei canonici 7 mm, ossia il diametro massimo dell’occhio adattato all’oscurità, perdiamo parte della luce raccolta dall’obiettivo, ed è come se osservassimo attraverso un telescopio di diametro minore.
Con la maggioranza degli strumenti amatoriali questa condizione è soddisfatta, ed il problema non si pone, ma questa può essere comunque una ragione per preferire oculari a grande campo, perché di focale più corta.
Ecco una tabella con le focali desiderabili per gli oculari cercatori in relazione ai vari campi visivi più frequenti, i valori sono volutamente arrotondati per semplificare. La tabella è calcolata senza conoscere le focali effettivamente prodotte. Voi cercate quelle che si avvicinano di più ai valori in tabella.
Oculari per Telescopio più Venduti
In conclusione mettiamo a disposizione una lista degli oculari per telescopio più vendute online con i relativi prezzi. Cliccando sul prodotti è possibile accedere alla pagina in cui si trova una descrizione dettagliata e le opinioni degli acquirenti.
Ultimo aggiornamento 2024-11-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API