Il telescopio newtoniano è molto diffuso tra gli astrofili di tutti i tipi, dai più esperti ai neofiti che si affacciano per la prima volta al cielo. Ma è anche uno degli schemi ottici che necessita di maggiore attenzione. Uno dei principali problemi ottici a cui può andare in contro un telescopio riflettore newtoniano è la scollimazione delle ottiche.
La collimazione delle ottiche consiste nel rendere perfettamente perpendicolari tra loro lo specchio principale e lo specchio secondario, tenendo conto però della perfetta ortogonalità del focheggiatore rispetto all’ottica. Si può suddividere l’operazione di collimazione in tre fasi principali.
Lo specchio secondario è collegato al tubo ottico grazie agli spike, che possono essere più o meno spessi, variabili da modello a modello.
Lo specchio primario invece è collegato all’ottica tramite una vite centrale e tre che servono per lo spostamento dello stesso, quindi per la collimazione. Saranno infatti le seconde che ci serviranno per collimare lo specchio primario.
La prima operazione da fare è quella di verificare che lo specchio secondario si trovi esattamente sull’asse ottico del telescopio. Per farlo basta semplicemente misurare con precisione la lunghezza degli spike e accertarsi che siano tutti uguali. Se così non fosse, agite sulle viti che regolano gli spike per fargli raggiungere la lunghezza giusta.
Per passare alla fase due dovete aspettare che faccia giorno e puntare il telescopio senza il tappo che copre l’ottica verso il cielo oppure verso una parete bella bianca.
Lo specchio secondario, sebbene sia di forma ellittica e non circolare, deve apparire circolare. Se osservate che il secondario non è circolare ma ellittico, dovete agire sugli spike che lo sostengono per gare in modo che si raggiunga la circolarità.
Ora però bisogna collimare lo specchio secondario. Questo lo si fa agendo sulle viti poste dietro lo specchio secondario. Ruotandole in senso orario o antiorario, dovete fare in modo che la sua proiezione si sposti al centro del vostro punto di vista.
Lo specchio secondario è finalmente allineato. Ora però dobbiamo allineare anche lo specchio primario, regolando le viti che si trovano sul fondo dell’ottica. Regolando le viti dello specchio primario si deve fare in modo che la riflessione del focheggiatore sia al centro del secondario e quindi concentrica a quella dello specchio primario.
Ora abbiamo collimato le ottiche, ma spesso questa collimazione non è precisa al millimetro, cosa da cui derivano immagini, soprattutto planetarie, impastate e sgradevoli. Passiamo perciò alla fase successiva.
Per migliorare ulteriormente la precisione della nostra collimazione aspettiamo la notte e puntiamo una stella alta sull’orizzonte, in modo da ridurre al minimo la turbolenza atmosferica, e di primaria grandezza, molto luminosa quindi.
Ora montiamo un oculare che ci dia un forte ingrandimento, simile all’apertura in mm del nostro telescopio, e sfuochiamo la stella, così da evidenziare bene gli anelli di difrazione.
Vedrete il sostegno dello specchio secondario e gli spike che lo sostengono. Ora, se la il sostegno del secondario è perfettamente al centro, non c’è bisogno di alcuna modifica; mentre, nel caso fosse leggermente spostato, dovete agire delicatamente sulle viti di regolazione dello specchio primario affinché il sostegno del secondario si porti al centro del disco di difrazione.